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Primo Maggio a Milano
Categories: Generale

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In ciò che è accaduto il primo maggio a Milano non c’è proprio niente da condannare o da cui dissociarsi, come hanno frettolosamente fatto alcuni che pure si considerano in qualche modo di “area antagonista”.

Quanto è accaduto il primo maggio può essere al limite criticato – non “condannato”, ma appunto “criticato” – solo da un punto di vista operativo: la violenza NON serve a NULLA.

Certo, magari la violenza del corteo NoExpo è servita come (comprensibile) sfogo personale per alcuni, ma ovviamente servirà anche al sistema come pretesto per applicare forme repressive ancora più dure.

Massimo supporto solidarietà sostegno vanno comunque a chi, anche se magari con mezzi non necessariamente condivisibili in senso assoluto, ha almeno provato in qualche modo a reagire al sistema di sfruttamento in cui viviamo, e per qesto è stato colpito dalla repressione.

Che i benpensanti di destra centro sinistra abbiano avuto da ridire per come sono andate le cose il primo maggio, è ovvio. Ma ciò che è stato davvero penoso è il coro dei moralismi che si è alzato all’interno della stessa area antagonista. Quelli che si sono immediatamente dissociati, quelli che il giorno dopo si sono uniti ai democratici e sono andati a pulire con la spugnetta i muri dalle scritte.. e sopratutto quei centri sociali (?) che ancora oggi rispondono picche (!) a chi gli propone di organizzare un benefit per gli arrestati, magari con risposte ridicole tipo «vorremmo tenere distinta la programmazione musicale dagli eventi politici»: farebbero forse meglio a trasformarsi in circoli Arci o in locali alla moda, quali di fatto sembrano già essere a livello di mentalità.

 

cima@autistici.org

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